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Improvvisazione e Meditazione – Testi e Credits

    IMPROVVISAZIONE e MEDITAZIONE
    Strepitz Open Project

    1 • Improvvisazione e meditazione
    2 • Inizio
    3 • Cerniere
    4 • Io mare dentro
    5 • Involucro
    6 • Relazione
    7 • La scuola altra
    8 • Libertà
    9 • Solo
    10 • Living past in the future (a Cristian)
    11 • Natura, cultura, archè – Timeless

    • Testi e Musiche • Giovanni Floreani
    • Arrangiamenti • Cristina Spadotto, Lorenzo Marcolina
    • Contributi testuali • Raffaele De Martino, Alberto Madricardo, Federico Orso, Paolo Tofani Krsna Prema Das

    Giovanni Floreani • Voce, duduk, cornamusa, suoni digitali
    Cristina Spadotto (Sybell) • Chitarre
    Lorenzo Marcolina • Ewi, sassofono, clarinetto
    Giulia Grimaz • Letture, pianoforte

    Ospiti
    Andrea Angius • Chitarra classica
    Daniela Gattorno • Letture
    Ermes Ghirardini • Batteria
    Alberto Madricardo • Letture
    Claudio Milano • Voce
    Lorenzo Sempio • Chitarra elettrica, Basso elettrico
    Elettra Spadotto • Voce de “L’oracolo” – brano Solo
    Paolo Tofani Krsna Prema Das • Suoni digitali, recitazione
    Paolo Viezzi • Contrabbasso

    Grazie a Sonia Di Gennaro per la danza contemporanea e i movimenti
    Grafiche a cura di Giulia Grimaz

    Recording & Mixing • Recording Studio Amerio Stefano, Cavallicco Udine – InterPlay Lorenzo Sempio, Milano
    Registrato e mixato tra febbraio e agosto 2022
    Produzione • Associazione culturale Furclap

    01_Improvvisazione e Meditazione

    Giovanni Floreani_Duduk
    Daniela Gattorno_Recitazione
    Claudio Milano_Vocalizzo

    Il Karma è una linea interminabile che percorre tutte le nostre esistenze e attraverso il binomio causa – effetto, stabilisce l’ordine Solamente al raggiungimento del perfetto equilibrio ovvero l’azzeramento di causa – effetto Atman, l’anima individuale, può avvicendarsi al termine del suo viaggio cosmico Nel tempo dell’ipocrisia e della discordia la seducente illusione del benessere corporeo si rivela nel dolce e amaro di un’alternante sequenza di eventi. Si manifesta, allora, un profondo desiderio di rinascere. Una improvvisa meditazione affiora. È l’inizio di un altro viaggio.

    Testo di Paolo Tofani Krsna Prema Das (da Note di Viaggio, Ed. Furclap 2022):
    Io so di essere perché in questa fase sono libero dal ricordo del passato e dall’identità del mio futuro quindi con grande chiarezza posso rivedere e analizzare tutte le mie esistenze e comprendere le cause delle mie tante sconfitte e delle tante vittorie Le immagini scorrono veloci, vedo la mia origine sento su di me lo sguardo protettore dell’assoluto e la leggerezza della mancanza di ansietà Percepisco la profondità dell’amore e la felicità che nasce dal mio abbandono e la totale assenza di tutte le nostre debolezze…. Il tempo interagisce con me gioiosamente regalandomi la consapevolezza della mia eternità Sento la mancanza della purezza di quella esistenza che però ho compromesso a causa dello spietato desiderio di proclamare la mia indipendenza Con lo scorrere veloce delle immagini l’origine della mia caduta diventa più visibile. C’è un senso di disagio, le scelte sono diventate ambigue e contaminate dal mio egoismo, il dubbio e l’illusione hanno cambiato la mia coscienza e frantumato la mia purezza facendomi precipitare in una dimensione instabile e ambigua dove nonostante la convinzione di essere libero, sono costretto a subire i morsi dell’ignoranza Sento un grande dolore, un dolore profondo che ha il sapore amaro della sconfitta.

    02_Inizio

    Paolo Tofani Krsna Prema Das_Piano preparato digitale, recitazione
    Testo di Paolo Tofani Krsna Prema Das (da Note di Viaggio, ed Furclap 2022)

    Muoversi non è facile l’ambiente è stretto e umido…i miei organi sensoriali non sono ancora operativi e nell’oscurità posso vedere soltanto con gli occhi della memoria È una condizione temporanea di coscienza primordiale che si manifesta sempre all’inizio di un nuovo viaggio.

    La realtà è cambiata, coordinare i movimenti non è facile , ci vorrà del tempo. Adesso mi trascino con fatica e poi…. acqua, aria, vivo nell’oscurità, volo in alto. Corro veloce, grande, piccolissimo, pesante Quante volte padre, madre, figlio, lontano, vicino, aggressivo… ma sempre, sempre, pieno di paura Ora sono di nuovo un uomo, un uomo comune , ancora incapace di apprezzare le differenze e prigioniero del mio destino Non ho niente ma vorrei tutto sollecitato costantemente dalle ombre dei miei infiniti desideri Adesso il tempo vola veloce come l’aquila affamata e scandisce inesorabilmente la durata del mio nuovo viaggio La vita e gli eventi si inseguono in un mutamento costante ancora una volta le mie scelte condizioneranno il futuro Io non ho meriti o qualità speciali ma sono grato alla provvidenza per avermi dato ancora una possibilità.

    03_ Cerniere

    Giovanni Floreani_Seaboard
    Cristina Sybell Spadotto_Chitarra elettrica
    Lorenzo Marcolina_Ewi

    04_ Io, mare dentro

    Giovanni Floreani_Seaboard
    Claudio Milano_Voce
    Cristina Sybell Spadotto_Chitarra elettrica
    Lorenzo Marcolina_Sassofono
    Paolo Viezzi_Contrabbasso

    Io, mare dentro
    Lo sguardo si perde lungo l’orizzonte e sull’acqua, davanti a me
    Immagine stupenda e rilassante
    Rinnova la memoria consegnata al sé
    Mel mare io mi immergo per ritrovarmi
    Scendo e mi ritrovo come entrassi in me
    Una profonda immersione in ciò che da sempre noi siamo
    Uomini, pesci, terra, acqua

    05_Involucro

    Giovanni Floreani_Seaboard, chitarra, noiose, voce
    Giulia Grimaz_Recitazione
    Cristina Sybell Spadotto_Chitarra elettrica
    Lorenzo Marcolina_Ewi
    Ermes Ghirardini_Batteria
    Elettra Spadotto_Reecitazione
    Lorenzo Sempio_Basso elettrico

    Un immagine, un suono, un ricordo, un luogo Frangenti rarefatti, confusi, aleatori
    Li rivivo nel mio rifugio, protetto, isolato, effimero
    Virtuale, apparente, irreale
    Dentro la mia scatola mi parlo ma non parlo
    È un involucro fantastico e rassicurante
    Attore, spettatore, attore, spettatore
    Sono attore, spettatore di un teatro inesistente
    E rivelo un metatarso esclusivo e conturbante

    Inesistente, inesistente…

    Fuggo senza muovermi, non devo faticare
    È una fantasia che travalica anche il mare
    Immaturo scoglio, non desidero sanare
    Al riparo dalla scelta del partecipare

    Non infonde paura la caverna oscura
    Ma una luce fatale disvela il reale
    L’incanto illusorio ben presto svanisce
    Lo scrigno dorato si fa ora angoscia

    In attesa del risveglio
    Mi rannicchio nella mia cultura
    Deviante, subdola, attraente
    Ritrovare la natura
    Senza spazio, senza tempo
    Nel giardino del silenzio
    Dolce, delicata libertà
    Un disegno responsabile
    Alla ricerca del sé

    06_Relazione

    Giovanni Floreani_Seaboard, cister, voce
    Cristina Sybell Spadotto_Chitarra elettrica, chitarra classica
    Lorenzo Marcolina_Clarinetto

    Di dentro e di fuori si muove il creato
    l’inverno e l’estate il maggio e l’autunno
    la luce e la notte si prendono in cielo
    il male e il bene e poi nasce il fieno

    Il corpo, la mente, Dio e l’Uomo

    il sole e la luna la nostra fortuna
    la vita e la morte si fa troppo tardi

    Tutto è leggero, se c’è risonanza
    Non c’è connessione, ricade nell’ombra

    Suono, silenzio, rumore, voce
    l’acqua, la pianta, l’animale e l’uomo
    In relazione

    La Scuola Altra • Il sogno

    Giovanni Floreani_Seaboard, yourock guitar, noiose
    Gulia Grimaz_lettura dal vivo
    Claudio Milano_Recitazione su vinile

    La scuola non ha termine
    Tutta la vita va dedicata a conoscere ed imparare Diplomi, lauree, attestati…
    Solo carta

    Che ingabbia la conoscenza
    Uno schema competitivo che ne riduce il valore

    Tutte le scienze hanno pari dignità
    La didattica deve essere formale ed informale Intradisciplinare e connettiva
    Aperta, sperimentale e visionaria

    Anticipa
    Non insegue l’esistente

    Non più voti, non più certificati delle competenze
    Crediti, debiti, verifiche, recuperi, gare, pagelle, pagelline… Solo carta

    Non più sfide, agonismo, rivalità
    Non premi, riconoscimenti, targhe, sigilli, medaglie e coccarde… Orpelli

    La Scuola Altra è collaborazione, relazione, coesione
    Rivendico il diritto ad una formazione culturale globale, flessibile, liquida

    Un percorso avvincente
    Capace di collegare fra loro le scienze tecniche e umanistiche Capace di far emergere, gradualmente, le singole attitudini

    Un percorso che non ha fine Perché la scuola non ha termine

    La vita terrena chiama evoluzione
    Studia, leggi, responsabilizzati, acquisisci rispetto e senso civico Segui il Maestro
    Aggiornati
    Insegna, ma continua ad / e imparare

    Rotazione degli incarichi Aggiornamento e riposo mentale Compensi differenziati
    Non più diritti acquisiti

    Siano rispettati i ruoli dei docenti I genitori, facciano i genitori

    La scuola laboratorio
    La scuola che si apre al mondo esterno Primo anello di una economia circolare La scuola è un campus

    Studio Ricerca Svago Socialità Sport Musica Arte

    Sperimentazione
    Prove pratiche di responsabilità civica

    Spazi nuovi, inediti
    Per una visione / fruizione dei luoghi Dinamica

    E senza condizionamenti tra forma e funzione

    La scuola sospesa ed aerea Aree appese e sopraelevate Strutture mobili

    Velari
    Tendoni
    Frangisole che costruiscono spazi temporanei

    Aule vegetali
    La scuola open air

    Gazebo
    Lezioni all’aria aperta
    Banchine
    Anfiteatri e tribune nel verde, tra gli alberi

    Lezione e meditazione
    Insegnare ad apprendere ad abitare i luoghi

    Saper abitare i luoghi Significa
    Saper abitare il mondo

    E’ RICHIESTO CORAGGIO
    CI VUOLE LUNGIMIRANZA
    PER RIUSCIRE A COMPRENDERE IL PENSIERO NUOVO CHE AVANZA

    07_La scuola altra

    Giovanni Floreani_Voce
    Cristina Sybell Spadotto_Chitarra baritona, basso elettrico
    Lorenzo Marcolina_Sassofono
    Giulia Grimaz_Recitazione
    Ermes Ghirardini_Batteria
    Lorenzo Sempio_Basso e chitarra elettrica

    Certo si può fare, studiare e divertirmi
    Riuscire ad imparare senza annoiarmi
    Ricevo distruzione evitando alienazione
    Ripeto come un mantra, è una Scuola Altra

    Fiumi di scartoffie, intricate circolari
    Griglie assuefatte dei plafond ministeriali
    Crediti, giudizi, voti spesso aleatori
    Macchina estenuante per allievi e professori

    facendo seguito a quanto precedentemente comunicato con la nota prot. 1865 del 10 ottobre 2017, si forniscono alcune indicazioni e precisazioni in merito allo svolgimento delle prove INVALSI

    Vortice di impegni, vanno e vengono i docenti
    Sempre più frequenti gelosie ed ambizioni
    Malessere latente che deprime il dipendente
    Una professione che non da più emozione

    Nel sommerso e malsano Tran tran quotidiano

    Sono stanco di competizione
    In questo bailamme da carrozzone Acronimi, STEM, codificazione
    È il modo migliore per diventar
    Un coglione

    Spazi aperti, colorati, luminosi ed attraenti
    Conoscere sognare insieme aprono le menti

    Ruotano i banchi, non c’è più monotonia
    Non certo quale palliativo
    Alla pandemia

    Una inedita soluzione
    Per innovare la formazione

    E’ RICHIESTO CORAGGIO
    CI VUOLE LUNGIMIRANZA
    PER RIUSCIRE A COMPRENDERE IL PENSIERO NUOVO CHE AVANZA

    08_ Libertà

    Giovanni Floreani_Cornamusa
    Cristina Sybell Spadotto_Chitarra elettrica
    Lorenzo Marcolina _Ewi

    09_ Solo

    Giovanni Floreani_Voce, Cornamusa, Noises, Chitarra elettrica, Seaboard
    Cristina Sybell Spadotto_Chitarra elettrica
    Lorenzo Marcolina _Ewi
    Giulia Grimaz_Recitazione
    Ermes Ghirardini_Batteria
    Lorenzo Sempio_Chitarra e basso elettrico

    Percepisco la mancanza di equilibrio e stabilità
    Come se la mia stessa azione generasse ansietà

    E’ il presentimento di scoprire una trieste verità
    Che impedisce di affrontare tutte le responsabilità

    Una via d’uscita è improbabile
    Vedo solo vuoto attorno a me

    Una grande massa alle mie spalle
    Mi rincorre inesorabile

    Un granello,
    Un piccolo frammento da te generato molto tempo fa

    In un altro tempo
    In un altro spazio
    Gettato nel cosmo

    Ha creato un mostro
    Dal quale non riesci a liberarti

    Cresce la valanga, la mia spazzatura torna dentro me
    Non la trovo una risposta adeguata ai miei perché

    Sale l’impotenza, la paura della mia precarietà
    E non ho coscienza degli errori, delle mie fragilità

    Io credevo fosse semplice
    La soluzione tecnologica
    Ma tutte le certezze invalicabili Si sono rivelate solo un bluff

    La mia protezione va in frantumi, la mia rete non c’è più
    Si dissolve anche la speranza
    Che un tempo affidavo a te
    Sono solo, solo, solo

    Quick response code is unable now, please try later, please try later, please try later…

    10_ Living past in the future (a Cristian)

    Giovanni Floreani_Voce, Seaboard
    Cristina Sybell Spadotto_Chitarra elettrica
    Lorenzo Marcolina _Sassofono
    Giulia Grimaz_Recitazione, pianoforte
    Paolo Viezzi_Contrabbasso

    We came inside through a door that was still very solid and we walked for a few minutes on an an- cient pavement.
    Suddenly we were struck by the sight of three large buildings

    Se nel tempo la materia perde il suo splendore
    Se a quel materiale viene meno il suo fulgore
    Non è mai scalfita la bellezza del passato
    Resta la memoria delle mani e delle idee
    E delle emozioni che esse stesse han generato

    The shapes of the first and third buildings looked similar to those ancient Basilicae.
    That of the second one, was instead more extraordinary and harder to explain.

    Ciò che rende immenso un tempio pur se in decadenza
    Ciò che lo eleva ad un simbolo lucente
    Non è solo la struttura, quella sua imponenza

    Mani che non esistono ancora
    Carezzeranno i fusti di queste colonne

    Perché ciò che resiste al tempo è lo spirito è l’arte
    Perché ciò che resiste al tempo è lo spirito è l’arte

    Temples, Basilcae… What can they be?

    11_ Natura, cultura, archè…Timeless

    Giovanni Floreani_Duduk basso
    Paolo Tofani Krsna Prema Das_I pad (Drums)
    Alberto Madricardo_Recitazione

    Natura è la radice originaria in cui si declinano tutte le culture
    Ma poiché tutti gli uomini non possono fare a meno di nascere e di vivere dentro una cultura già in atto, la natura a cui possono attingere è sempre quella già a priori declinata dalla loro cultura. Natura può essere per noi allora solo ciò che una volta è stato cultura ma che assorbito nella consuetudine è diventato automatico ed irriflesso
    Ogni ripresa culturale di questa natura seconda è di per sé un tradimento e genera un dissidio con essa